Pyramid du Tacul (m 3468) - Cresta Est via Ottoz

Quota di partenza: 3200 m (circa)
Quota di arrivo: 3468 m
Sviluppo: 10 lunghezze, per circa 250 metri di dislivello.
Difficoltà: D- (IV+ obbligatorio)
Tempo di salita: 4h00/4h30
Tempo di discesa: 2H00/2h30
Attrezzatura: necessari piccozza e ramponi per raggiungere l'attacco. Le soste sono attrezzate (vengono usate per le calate). Sulla via c’è qualche chiodo: portare dadi, friend e cordini.

Attacco alla via: dal rifugio Torino si costeggia punta Helbronner raggiungendo in breve il col Flambeaux. Da questo scendere seguendo la traccia verso l'Aiguille du Midi. Oltrepassare il Grand Capucin ed il Pic Adolphe salendo alla base della Pyramide. Da qui seguire la traccia, spesso presente, che porta fino alla Pyramide. Oltrepassando qualche grosso crepaccio si raggiunge la cengia di attacco. (1h00/1h15)

Relazione: salire le facile roccette iniziali in direzione della cresta. Noi siamo saliti in verticale, alcune relazioni indicano di portarsi a destra, altre a sinistra. I primi 3 tiri non probabilmente ce li siamo “inventati” cercando i pochi chiodi presenti e raggiungendo le soste di calata una volta avvistate dal basso. Abbiamo proseguito in direzione di un tetto (passaggio obbligato della via) salendo per diedri placche e fessure. Dalla quarta sosta  si sale per belle placche mirando il “famoso” tettino (da qui evidentissimo) che si supera con un passaggio di IV+ ben protetto. Poco sopra si trova la quinta sosta. Da questa si prosegue ancora su placche fino alla base di un muro verticale (6° sosta). Da questa scendere un paio di metri a destra lungo il muro fino ad una specie di fesura/camino cche si risale per un paio di metri per poi spostarsi sull’altro versante. Da qui si sale verticalmente per una magnifica placca, più semplice di quanto sembri a prima vista (IV .. IV+?) fino alla 7° sosta. Da questa con 3 lunghezze di III/III+ si segue la cresta per placche, diedri e sassoni tenendosi a sinistra fino al minuscolo triangolo roccioso della vetta (la sosta finale e qualche metro più sotto).

Discesa: a corda doppia (10 calate) più o meno lungo la via di salita. facilità di incastro delle corde, fare attenzione!

Note: tranne che per la prima lunghezza la via si snoda su roccia fantastica. Prestare attenzione alla direzione da seguire con le ultime doppie: è facile finire a monte della piazzola di partenza su un ripido colatoio ghiacciato. Tenersi a destra (fronte alla parete).

Data: 28 giugno 2008


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