Torrione Palma (m. 1.928) - Via Cassin

Quota di partenza: 1278 m
Quota di arrivo: 1928  m
Sviluppo: 7 lunghezze, per circa 220  metri di dislivello.
Difficoltà: TD- (V+)

Avvicinamento: 1h30
Tempo di salita: 3h00 – 3h30
Tempo di discesa: 2h00
Attrezzatura: 1 corda da 50 m, 8 rinvii 3, casco, cordini e fettucce.

Attacco alla via: Dal parcheggio dei Piani Resinelli seguire le indicazioni per il Rifugio Porta. Salire lungo il sentiero fino ad incontrare il sentiero n. 8 denominato "Direttissima".
Questo sentiero (in parte attrezzato con catene e scalette) taglia il versante meridionale della Grigna.
Oltrepassare il gruppo del Fungo (che resta sulla sinistra, verso valle) e giungere poco dopo al canalone Angelina (o di Val Tesa). Proseguire verso il Rif. Rosalba. Giunti al bivio con il sentiero Giorgio, imboccare quest’ultimo e seguiro fin quando si arriva all’inizio di uno stretto canale (cartello segnaletico per  Torrione Palma). Lasciare quindi il sentiero Giorgio e risalire il canale inizialmente facile e poi via via più stretto (passaggi di III) finché, superata una strozzatura, si esce su una zona erbosa che conduce facilmente alla base della parete (indicazione in vernice blu all'attacco della via).


Attacco alla via: Dal parcheggio dei Piani Resinelli seguire le indicazioni per il Rifugio Porta. Salire lungo il sentiero fino ad incontrare il sentiero n. 8 denominato "Direttissima".
Questo sentiero (in parte attrezzato con catene e scalette) taglia il versante meridionale della Grigna.
Oltrepassare il gruppo del Fungo (che resta sulla sinistra, verso valle) e giungere poco dopo al canalone Angelina (o di Val Tesa). Proseguire verso il Rif. Rosalba. Giunti al bivio con il sentiero Giorgio, imboccare quest’ultimo e seguiro fin quando si arriva all’inizio di uno stretto canale (cartello segnaletico per  Torrione Palma). Lasciare quindi il sentiero Giorgio e risalire il canale inizialmente facile e poi via via più stretto (passaggi di III) finché, superata una strozzatura, si esce su una zona erbosa che conduce facilmente alla base della parete (indicazione in vernice blu all'attacco della via).


Relazione:

L1: E’ un nuovo tiro riattrezzato a fix parte dal punto più basso della parete. Salire la bella placca su roccia articolata (IV) senza scostarsi mai di molto dalla verticale di salita quindi piegare lievemente verso destra fino a raggiunge la base di un breve diedro di roccia nera, all'inizio leggermente strapiombante ma dotato di buoni appigli (III+) al cui termine, si trova la comoda sosta su terrazzino. (40 m)
L2: Vincere con difficoltà la placca successiva di roccia molto compatta (variante Corti) e che diventa leggermente strapiombante nella parte alta. In seguito un tratto meno impegnativo conduce alla sosta (35 m, V).
L3: Superare un primo tratto per placca molto verticale ma  divertente (IV+) si arriva ad un vago diedrino al termine del quale con un breve traverso a destra si giunge alla sosta. Attenzione ad alcuni brevi punti con roccia instabile (35 m, IV).
L4: Obliquare leggermente a sinistra fino al primo fix, quindi salire verticalmente (IV+) entrando in un diedro poco marcato e leggermente strapiombante (V) che permette di accedere al terrazzino superiore (dove cresce un pino mugo visibile dal basso) dove si sosta. (30 m, V).
L5: Vincere a forza un primo muretto strapiombante (IV+ faticoso), poi, con minori difficoltà, salire il diedrino successivo (IV). Al suo termine traversare in diagonale (III+) a sinistra per una decina di metri sino ad un pulpito al di sotto di un tetto dove si sosta (25 m).
L6: Aggirare a destra il tetto salendo un faticoso muro leggermente strapiombante (V+). Traversare più facilmente a sinistra (IV) fino alla sosta che si trova dietro ad un vago spigoletto. (25 m).

L7. Proseguire diritti per la successiva parete, ancora strapiombante ed impegnativa (IV+), dopodiché proseguire su rocce più facili (IV) ma molto friabili, finchè non si sbuca sulla cresta. Piegando a sinistra in breve si sale in vetta (25 m).

Discesa: Dalla vetta, scendere per cresta fino ad freccia rossa, seguendola  scendere ancora qualche metro sino alla sosta attrezzata per una doppia da 25 m che deposita sulla forcella fra il Torrione Palma ed il Torrione Maraschini. Fare attenzione al terreno molto friabile e detritico. Scendere ancora per sfasciumi verso sinistra fino alla forcella tra il Palma e lo spuntone della Civetta. Da qui, seguendo la traccia di discesa dalla Piramide Casati in breve si incrocia il sentiero Cecilia che a sinistra porta verso il colle Garibaldi (da dove si può scendere al rifugio Rosalba) ed il sentiero Giorgio, che riporta alla Direttissima ed al Pian dei Resinelli..

Note: via riattrezzata a spit con soste su catena. Da non sottovalutare. La roccia è buona tranne che nella parte finale.

Data: 28 settembre 2008


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